Il colore della neve - Jodi Picoult
In un villaggio in Alaska, Daniel Stone è l'unico bambino bianco tra la popolazione eschimese, e la sua vita è un inferno in quanto "diverso". Per reazione, Daniel ruba, beve, rapina, imbroglia, fa di tutto per uscire da un isolamento sociale e geografico. Ma Daniel coltiva anche il suo talento artistico e si innamora. Allora getta via tutta la sua rabbia e si reinventa come marito e padre modello. Quindici anni più tardi, è un affermato artista di fumetti, che conduce una vita felice con la moglie e una figlia, Trixie. Tutto va a meraviglia, finché Trixie non viene stuprata e Daniel piomba di nuovo, impotente e furioso, in un inferno dal quale deve risalire per salvare se stesso, la sua famiglia e il loro futuro.
Non mi sarei mai avvicinata a questo romanzo se non fosse stato per il gruppo di lettura di cui faccio parte; sarò scema io ma dalla trama non mi sarei mai aspettata fosse un "giallo".
Ho messo giallo tra virgolette perchè abbiamo ben poco della tipica suspance, delle indagini e del mistero che di solito un giallo deve avere.
In più ho trovato molti capitoli vuoti, lunghissimi, noiosi, inutili.
Inseriti giusto per scrivere qualcosa ed arrivare ad un certo numero di pagine.
I personaggi non hanno un minimo di patos, un minimo di spessore, un qualcosa che ti faccia non dico affezionare a loro ma almeno ricordarne i nomi dopo la lettura; no, quelli li ricordo ma solo per poter demolire questo romanzo.
E qualche capitolo mi aveva anche suscitato un pochino di interesse e di speranza ma solo per farmeli passare completamente in quelli successivi.
Insomma, per farla breve se avete possibilità di leggere altro allora fatelo, se invece avete solo questo libro boh..piuttosto usatelo per accendere la stufa a legno o ravvivare il fuoco nel camino.
Due stelline in onore di quei capitoli che sono riusciti a suscitare interesse, peccato poi non la storia non sia riuscita a continuare su quella strada.