domenica 1 maggio 2016

Carne trita
di Leonardo Lucarelli



Oltre l'ossessione per i cuochi in tv, oltre la moda dei libri di ricette e delle recensioni stellate, oltre le copertine dei settimanali patinati, Leonardo Lucarelli racconta, in prima persona, la sua vita da vero cuoco descrivendoci la cucina in cui i grembiuli sono sporchi di sugo e i piani di lavori sono pieni di farina e coltelli. Nessuna scuola costosa e nessuno studio di registrazione: rievocando la sua crescita da lavapiatti schiavizzato in un locale di Trastevere a chef, Lucarelli narra di sé stesso e delle persone che ha incontrato in un mondo sospeso tra libertà anarchica e disciplina militare, tra lecito e illecito, mostrando cosa si cela al di là di quella porta che dalla sala del ristorante vediamo sbattere al passaggio di impeccabili camerieri: immigrati in nero, stagisti sfruttati, aiutanti cocainomani, maestri geniali, proprietari incapaci, amici abbandonati per fare carriera. Storie vere che restituiscono l'immagine di un mondo affascinante, dal rigido codice di condotta e dalla gerarchia ben definita. Con sincerità e stile personalissimo, Lucarelli mostra il lato oscuro, contraddittorio e carnale delle cucine, un mondo parallelo in cui dominano amori e amicizia, droghe e sesso, culto del lavoro e soldi. E da questo osservatorio speciale, scatta un'istantanea inedita dell'Italia e degli italiani di oggi.


Mi sono sempre piaciuti i libri che parlano di cibo e di cucina e ho sempre amato quelli che sono scritti da persone che a loro volta amano il cibo perchè solo raccontando la loro storia riescono a trasmettere quella passione che li a portati fino a lì.
In questo libri la passione c'è sicuramente così come c'è la voglia di sopravvivere; sopravvivere a tutto il marcio che gira in quegli ambienti tra fatica, sfruttamento, droga e tradimenti.
Con questo romanzo Leonardo ci racconta la sua storia dalla cucina di casa fino a quelle di veri ristornati, alcuni più grandi e famosi ed altri che erano quelle che dalle mie parti vengono chiamate bettole e lo fa con un linguaggio diretto e crudo che ti catapulta in cucina e nel resto con lui e che alla fine della lettura ti lascia quasi stanco ed ansiosi come lo era lui.
Ho amato questo libro e lo consiglio a tutti quelli che da sempre o anche solo da poco amano il cibo e cucinare e che almeno per una volta hanno pensato di fare i cuochi.








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